Omega-3 ed angiogenesi tumorale

HarDoctor News, il Blog di Carlo Cottone

acido docosaexenoico

Una ricerca statunitense ha messo in luce le proprietà antitumorali di un prodotto che deriva dalla metabolizzazione di un acido grasso omega-3. Il composto combatte la neoplasia tagliando i rifornimenti di ossigeno e di nutrienti essenziali per lo sviluppo, ostacolandone così la crescita e la diffusione nell’organismo.

Lo studio è frutto del lavoro di un team dell’Università della California con sede a Davis, che ha pubblicato gli esiti della ricerca sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences.

La ricerca ha evidenziato le proprietà del metabolita acido epossi docosapentanoico (Edp), un composto endogeno prodotto naturalmente dal corpo umano sulla base di un acido grasso omega-3l’acido docosaexenoico– che si trova nell’olio di pesce e nel latte materno.

La sostanza è in grado di inibire l’angiogenesi, ovvero la formazione di nuovi vasi sanguigni. Gli scienziati americani hanno testato su modello murino le…

View original post 51 more words

IL MAGNESIO


PIU’ MAGNESIO per TUTTI + CALCIO
CLORURO di MAGNESIO + BICARBONATO di MAGNESIO + Malassorbimento
Scienza della Nutrizione + Nomenclatura IUPAC
Frutta secca + Germogli + SUCCHI di FRUTTA e VERDURA + DIGESTIONE
Micro diete 1 + Micro diete 2 + Frutta e Verdura
10 Comandamenti del Pasto + Consigli alimentari + Carenze di Cloruro di Magnesio
BUONE REGOLE per una SANA ALIMENTAZIONE + Dieta del Gruppo Sanguigno

Toronto. Alcuni medici canadesi hanno affermato che chi non ottiene abbastanza magnesio dalla propria dieta, dovrebbe considerare l’ipotesi di prendere integratori.

Il dr. Rhian Toyuz dell’Università di Montreal, nel “Journal of Hypertension” scrive che “recenti studi dimostrano che diete ricche di magnesio possono favorire la riduzione della pressione sanguigna, specialmente fra gli anziani.
Il dr. Toyuz ha inoltre affermato che sarebbero utili maggiori ricerche sul ruolo del magnesio nelle malattie cardiache.
Il magnesio aiuta le cellule muscolari a rilassarsi, incluse quelle del cuore. Una carenza di magnesio é stata collegata a malattie cardiache, battito irregolare e palpitazioni. Alcuni studi hanno esaminato il suo ruolo nella prevenzione di queste malattie.
La dose giornaliera raccomandata di magnesio é 600 milligrammi.
Ma sembra che dal 50 al 90% dei cittadini del Nord America non ne consumino a sufficienza.
“Uno dei motivi di questa carenza é dovuto alle conseguenze di una dieta ricca di amidi che consumano molto magnesio, come confermato da alcuni nutrizionisti. Inoltre, quando siamo sottoposti a situazioni di forte stress il nostro bisogno di magnesio aumenta considerevolmente.
Le fonti alimentari di magnesio comprendono broccoli, spinaci, farina d’avena, noci e dal mare: tonno (anche in scatola), gamberetti e passere.
Molti medici stanno prescrivendo integrazioni con magnesio per un ampio numero di problemi di salute: dai crampi muscolari all’ipertensione.
La dr.ssa Linda Rapson aggiunge magnesio alla dieta dei suoi pazienti con dolori diffusi. “Praticamente tutti hanno un miglioramento quando gli somministriamo magnesio” ha detto la dr. Rapson che conduce una clinica del dolore a Toronto. “Il magnesio aiuta anche le persone con fibromialgia, crampi muscolari, emicrania e costipazione.”
Uno dei pazienti ha testimoniato che i crampi alle gambe sono scomparsi dopo aver iniziato a prendere magnesio. Dopo aver sopportato notti insonni per cinque anni, questo paziente ha raccontato che i sintomi sono scomparsi dopo che gli sono stati prescritti 600 mg di magnesio al giorno. “Due settimane dopo aver iniziato l’integrazione, i crampi sono spariti. Ciò ha cambiato la mia vita.”
By CBC News online

MEGLIO utilizzare il BiCarbonato o Carbonato di Magnesio: una punta di cuchiaino da caffe’ a digiuno al mattino e nel tardo pomeriggio (meglio a stomaco vuoto).

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

Magnesio – (ossido aminoacidochelato) – in Medicina Naturale consigliamo di usare il Magnesio Supremo e/o il Cloruro di Magnesio

Sinonimi: Mg, Magnesium o Magnesio (come ossido e aminoacidochelato)
Nomi stranieri: ingl. – Magnesium oxide (Magnesia, Magnesia usta) + Magnesium Amino Acid Chelate

FONTI NATURALI, CARATTERISTICHE e COMPOSIZIONE:
Il magnesio (Mg) è ampiamente diffuso negli alimenti, in particolare nei vegetali (ortaggi a foglia verde, germe di grano, soja, semi di girasole), nella frutta secca (mandorle, noci), nei pesci di mare (aringa, merluzzo, ipoglosso ecc.) e d’acqua dolce (carpa).
Un’alimentazione bilanciata apporta normalmente una quota sufficiente di tale elemento. Vi sono tuttavia situazioni o periodi della vita in cui vengono perdute o consumate notevoli quantità di magnesio: situazioni di stress prolungato tipiche della frenetica vita moderna, eccessiva sudorazione (soprattutto se legata a intensa attività fisica), gravi ustioni o lesioni, diarree e vomiti prolungati, malattie debilitanti.
Il magnesio viene impiegato spesso sotto forma di ossido (magnesio ossido) e aminoacidochelato.
Il Magnesio ossido contiene un elevatissimo contenuto di magnesio e si trova in natura come minerale Periclasi.
Il Magnesio aminoacidochelato, essendo legato appunto ad aminoacidi, viene assorbito molto facilmente a livello intestinale (vedi Istruzioni per l’uso).

PROPRIETA’:
1) TRASMETTE gli IMPULSI NERVOSI e STIMOLA la FUNZIONE NERVOSA: il magnesio è un minerale essenziale per le cellule viventi. Coopera nel trasporto di sodio e potassio attraverso la membrana cellulare e influenza i livelli di calcio all’interno delle cellule. Il magnesio intracellulare attiva l’esochinasi, enzima che converte il glucosio in glucosio-6-fosfato, primo gradino della glicolisi (processo attraverso il quale gli zuccheri vengono “bruciati” per produrre energia) necessaria per fornire energia a tutte le cellule, in particolare quelle nervose e muscolari che ne consumano una grande quantità.
Lo stress tende ad esaurire le riserve di magnesio dell’organismo. Una carenza di magnesio produce nervosismo, ansietà, tic nervosi e insonnia di tipo II, caratterizzata da addormentamento regolare ma da frequenti risvegli notturni, per cui il soggetto si sveglia stanco anche dopo diverse ore di sonno.
(L’insonnia di tipo, caratterizzata da difficoltà all’addormentarsi è invece legata ad una carenza di calcio).

2) STIMOLA le FUNZIONI MUSCOLARI e NORMALIZZA il RITMO CARDIACO: una carenza di magnesio produce tensione muscolare e crampi muscolari diurni, dopo l’esercizio fisico, in particolare alle mani e ai piedi (i crampi notturni ai polpacci, durante il riposo, sono invece dovuti a carenza di calcio). L’ipomagnesemia può produrre ipertensione arteriosa e sembrerebbe inoltre favorire l’insorgenza di aterosclerosi, soprattutto in caso di dieta ricca di colesterolo. Anche il singhiozzo frequente è associato a carenza di magnesio.

3) PROMUOVE le NORMALI FUNZIONI METABOLICHE: Il magnesio interviene in oltre 300 diversi processi metabolici (in particolare sul metabolismo delle proteine e degli acidi nucleici) ed è indispensabile per promuovere la funzionalità di numerosi sistemi enzimatici. Anche nelle donne che soffrono di sindrome dolorosa premestruale è stata riscontrata una carenza di magnesio, unitamente ad un eccesso di calcio. Altro sintomo carenziale di magnesio è rappresentato da una traspirazione eccessiva e da cattivo odore corporeo generalizzato (il cattivo odore dei piedi è invece caratteristico di una carenza di zinco).

4) COOPERA alla CRESCITA delle OSSA e RINFORZA lo SMALTO dei DENTI: insieme al calcio e al fosforo partecipa alla costituzione dello scheletro, infatti circa il 70% del magnesio dell’organismo si trova nelle ossa.

INDICAZIONI per una INTEGRAZIONE di MAGNESIO:
Persone soggette a stress prolungati o malattie croniche debilitanti, tipicamente con nervosismo e ansietà; Lavoratori o atleti sottoposti a pesanti attività fisiche, soprattutto se prolungate, comportanti fra l’altro eccessiva sudorazione; Persone anziane.

ISTRUZIONI per L’USO:
225-450 mg di magnesio (corrispondenti generalmente a 1-2 compresse) al giorno, durante i pasti con un bicchiere colmo di acqua leggermente calda.
NdR: una punta di coltello di magnesio -ossido- in un bicchiere d’acqua calda al mattino(meglio se si riesce ad usare un’acqua con un basso contenuto di residuo fisso, sotto i 50 mg/litro – in questa forma, il magnesio viene assimilato velocemente dall’organismo, producendo un cambiamento quasi istantaneo), stare sul fianco destro mezz’ora prima di alzarsi da letto.
N.B.: 1 grammo di magnesio ossido apporta 602 mg di magnesio.
1 grammo di magnesio aminoacidochelato apporta 200 mg di magnesio.

STUDI TOSSICOLOGICI:
Le ricerche tossicologiche confermano che il Magnesio non presenta tossicità e possiede una notevole sicurezza d’uso. In caso di sovradosaggio possono verificarsi nausea e vomito, ipotensione (abbassamento della pressione sanguigna), debolezza muscolare, difficoltà respiratorie, ritmo cardiaco irregolare.

AVVERTENZE:
Non superare le dosi consigliate. Nella terza età e durante l’allattamento mantenersi al di sotto dei dosaggi massimi. Controindicato in gravidanza. Evitare l’uso nei soggetti con insufficienza renale o con dolori addominali, nonché in presenza di nausea.

BIBLIOGRAFIA:
Società Italiana di Nutrizione Umana: LARN – Livelli di Assunzione giornalieri Raccomandati di energia e Nutrienti, Istituto Nazionale della Nutrizione, Milano, 1990
Pandiani M. Guida al corretto utilizzo di vitamine e minerali nella nutrizione, Tecniche Nuove, Milano, 1991
AA.VV.: Magnesio, Edra Medical Information & Comunication, 2005
Seelig M.S.: Magnesium Deficiency in the Pathogenenesis of Disease, Plenum Pub., New York, 1980
Fourman P., Morgan D.B.: “Chronic Magnesium Deficiency”, Proc.Nutr.Soc. 21, 1962

Tratto da: http://www.naturestore.it/erbe.php?art_cod=MAGNNT

In seguito alla mancanza di Magnesio, anche la muscolatura del cuore sviluppa uno spasmo o un crampo e puo’ smettere di battere.

Questo accade perché il magnesio per rilassare il cuore e per renderlo pronto per la contrazione seguente è insufficiente. Il magnesio è così determinante che è necessario per ogni importante processo biochimico quale per esempio la digestione, la sintesi proteica, la produzione di energia cellulare e il metabolismo del glucosio.
Come già sappiamo, il magnesio è la chiave per il giusto utilizzo del calcio e del potassio e di molti altri nutrienti.

Così, la grande domanda che ora ci si pone è: che cosa causa la carenza di magnesio?
Ecco i “nemici”:caffè, zucchero, diuretici, vaccini, droghe di tutti i tipi, bassa funzionalità tiroidea, stress e una dieta ad alto contenuto di calcio.
Questo significa che il calcio vi fa male ? No, non del tutto.
Se esaurite più magnesio che calcio (cosa che spesso accade con diete al alto tenore di calcio, come es. formaggi, latte), sarà meglio assumere magnesio per evitare i problemi derivanti dall’eccesso di calcio, tra cui: depositi di calcio nelle giunture, calcoli biliari, calcoli renali ed in casi estremi, calcificazione del cervello e di altri organi e parti del corpo, causando malattie cardiache, artriti, indurimento delle arterie,senilità, osteoporosi e calcificazione degli organi e dei tessuti che così possono degenerare, irrequietezza, problemi di insonnia, tensione, maggiore stress, sindrome premestruale e molto di più.
In altre parole, l’eccesso di calcio può essere un reale problema, mentre l’eccesso di magnesio non lo è. Le conseguenze possono anche essere la perdita di memoria ed eventualmente una riduzione delle prospettive di vita. Il magnesio e il calcio devono quindi essere presenti nelle corrette proporzioni in base alle vostre necessità.

Ecco un esempio: qual è la nazione che presenta il più alto consumo di latte ?
Risposta : gli Stati Uniti !
Ora un’altra domanda: quale nazione si distingue per il più alto consumo di integratori di calcio ?
Sempre gli Stati Uniti.

La popolazione americana ha il più alto tasso di osteoporosi di tutto il globo ! Perché ?
Eccesso di calcio associato a poco magnesio. Assumere più calcio non ne colmerà la carenza, e questo è già abbastanza evidente dalle statistiche, mentre integrare con magnesio ristabilirà sia la carenza di calcio sia del magnesio stesso.
Il Magnesio risolve l’eccesso di calcio nel corpo e gradualmente dissolve i depositi di calcio e le calcificazioni dell’organismo dando una nuova prospettiva di vita.

Il peggio che può capitarvi sarà, come già detto, un fenomeno di diarrea; non preoccupatevi ! Ripulirà il vostro organismo dandovi un gran beneficio duraturo.
In questo caso riducete solo la somministrazione fino al livello con il quale la diarrea cesserà, ma continuate ad assumere il magnesio.

DIETA DELL’ACQUA

Dieta dell’acqua
La dieta dell’acqua nasce in particolar modo per eliminare le tossine e le scorie depositate nel nostro organismo aiutando così a depurarsi gradualmente ed a dimagrire. E’ semplice da seguire e si consiglia di farla per una settimana, è importante non usare sale (eventualmente solo un pizzico) e condire con poco olio extravergine di oliva le varie pietanze come verdure cotte/crude. Altra regolare basilare: bere molta acqua, almeno 2/2,5 litri al giorno.

Lunedì
Colazione: 1 yogurt magro + 1 frutto
Pranzo: insalata mista con carote-soia-sedano-radicchio + 50g di ricotta
Spuntino: 2 fette di ananas fresco.
Cena: pasta integrale con aglio-olio-peperoncino + carciofi al vapore

Martedì
Colazione: 1 frullato di frutta + 3 barrette di cereali
Pranzo: insalata mista con lattuga-cipolla-cetrioli + 100g di tofu con salsa di soia
Spuntino: 1 mela
Cena: 60g di risotto con verdure (es. riso e asparagi) + insalata di pomodori e cetrioli

Mercoledì
Colazione: 1 tazza di tè verde + fiocchi di cereali + spremuta d’arancia.
Pranzo: insalata di lattuga e pomodori + 150 g di spigola al vapore + 1 fetta biscottata integrale
Spuntino: 1 succo di pomodoro o 1 tazza di tè verde + 2 gallette integrali.
Cena: 60g di pennette alle zucchine + finocchi al vapore

Giovedì
Colazione: 1 yogurt magro + 1 frutto + 2 fette biscottate integrali.
Pranzo: insalata mista di lattuga-carote-sedano-trevisana + 1 trancio di salmone alla piastra + 3 grissini integrali.
Spuntino: 1 yogurt magro
Cena: passato di verdure + 60 g di pane integrale + 50 g di tofu

Venerdì
Colazione: tè verde + 4 gallette di riso + spremuta di pompelmo.
Pranzo: insalata di mista a piacere + 2 fettine di pane integrale tostato
Spuntino: 1 mela o 1 pera
Cena: 80g di pasta al pesto + fagiolini al vapore + 2 gallette di riso

Sabato
Colazione: tè verde + 1 frullato di banana + 1 kiwi.
Pranzo: pinzimonio di verdure + 150g di insalata di mare + 2 gallette di riso
Spuntino: 1 yogurt magro.
Cena: 60g di riso alla trevisana + cavolfiore cotto a vapore + 2 gallette di riso

Domenica
Colazione: 1 yogurt magro + 2 frutti + 2 fette biscottate integrali.
Pranzo: insalata mista con carote-soia-sedano-radicchio + 2 uova sode, 2 fette di pane integrale
Spuntino: 1 mela
Cena: 80g di orecchiette con cime di rapa + 300 g di porri gratinati + 50 g di tofu

Acqua nelle diete
L’acqua è il principale costituente del nostro organismo (componente prevalente del sangue, liquidi extra ed intra cellulari). Nella dieta deve essere costantemente reintegrata per garantire un ottimale equilibrio idrico.
Il fabbisogno è calcolato in 1 ml di acqua proveniente da bevande e alimenti per ogni caloria assunta (ricordiamo che l’acqua non fornisce calorie e che la temperatura e l’attività fisica possono aumentare notevolmente il fabbisogno).
Acqua, salute e benessere
L’acqua è l’elemento più diffuso in natura ed il corpo umano è composto per il 60% di acqua (un neonato ne è composto per il ben 75%). E’ un elemento indispensabile per la vita, per la salute ed il benessere di tutto e tutti.

Anche nelle diete è sovrana e onnipresente, si deve bere almeno 2 litri di acqua al giorno per reintegrare le perdite salino-minerali che ha l’organismo durante la giornata. Ovviamente nel caso di chi pratica sport o di chi suda molto si dovrà integrare con maggior quantità di liquidi.

A cosa serve l’acqua?L’acqua regola la temperatura corporea, lubrifica i tessuti dei polmoni, degli occhi della pelle, facilita i processi depurativi e digestivi di trasporto, facilita l’assorbimento delle sostanze nutritive, favorisce la diuresi e l’eliminazione delle tossine.

Bere uno/due bicchieri d’acqua al mattino appena svegli e uno/due la sera prima di coricarsi sono una salutare abitudine che aiuta anche quando segue una dieta, in quanto bere a stomaco vuoto prima dei pasti aiuta a dare quel giusto senso di sazietà che aiuta a diminuire l’appetito.

Olio d’oliva
L’olio d’oliva è presente in tutte le diete per i condimenti a “crudo” (se ne consiglia un cucchiaio al giorno). e si ottiene dalle olive per mezzo della frangitura, la separazione dell’olio dalla polpa e dall’acqua si ottiene con presse idrauliche. Se il processo di frangitura non supera i 30 °C, si ottiene un olio di alta qualità alimentare (spremitura a freddo). L’olio così ottenuto viene lasciato a maturare in orci di terracotta o in contenitori d’acciaio.
L’olio di oliva, in funzione del contenuto di acido oleico libero, può essere extravergine (< 1%), vergine sopraffino (< 1,5%), vergine fino ( 3%). L’olio d’oliva nutrizionalmente è una fonte di lipidi sicura, anche se non bisogna dimenticare che essendo ipercalorico non si deve abbondare nell’utilizzo. E’ indicato nei condimenti a freddo come nelle insalate, nei sughi etc.

Dimagrire e acqua in dieta
Acqua gassata o naturale?

l’acqua gassata (con anidride carbonica aggiunta) si conserva più a lungo (il gas impedisce lo sviluppo di microrganismi) ed è più dissetante, ma se il corpo ha bisogno di acqua si finirà comunque con il berne la stessa quantità.

L’acqua gassata può essere giustificata proprio perché evita un reintegro idrico troppo veloce; d’altro canto molti non la sopportano per problemi gastrici.

Una soluzione intermedia costituita da acque gassate naturalmente può essere una valida soluzione.

Generalmente la miglior cosa comunque risulta scegliere l’acqua naturale quando si segue una dieta.

Il FICUS CARICA (gemme) ha un’azione elettiva sull’asse cortico-diencefalico del quale normalizza la funzione. L’azione positiva del Ficus carica nei disturbi gastrici conferma i rapporti che collegano stomaco e corteccia. Essendo un regolatore dell’asse cortico-ipotalamico, quindi utile nelle manifestazioni psicosomatiche con spasmofilie, soprattutto a livello gastrointestinale. Utile nell’acidità di stomaco, gastriti, ulcere duodenali, disfagie. Nelle turbe neurovegetative e psicosomatiche o d’origine funzionale a livello del tratto gastro-duodeno-colico. Disfagia esofagea con turbe della motilità per acalasia. Gastroduodeniti e sintomi ad esse correlati, (dispepsia, pirosi, ecc.). Turbe della secrezione gastrica sia ipo che iper. Gastrite cronica con anemia sideropenica. Ulcera duodenale. Disfagie esofagee ed ernie diaframmatiche da alterata motilità. Coliti e sigmoiditi. Utile quando si è in corso di riduzione di ranitidina, cimetidina, famotidina e sonniferi. Surmenage o stress con somatizzazione viscerale. Ha ottenuto risultati incoraggianti in caso di ulcere poco sensibili ai trattamenti classici ed in caso di recidive. Dopo trattamenti prolungati si è constatato la scomparsa radiologica del 60% dei casi trattati solo con Ficus e dell’80% dei casi con solo Ficus associato ad altri gemmoterapici (Tilia t. e Ribes n.). Favorisce la cicatrizzazione dell’ulcera e contribuisce a regolarizzare la secrezione del succo gastrico (Fernando Piterà – Compendio di Gemmoterapia clinica, De fabbri editore – GE 2000. Pag. 425-426).

La TILIA TOMENTOSA (gemme) agisce sull’asse cortico-ipotalamico e sulla sostanza reticolata innalzando il tasso di serotonina con effetto calmante. È utile nelle distonie neurovegetative e manifestazioni funzionali dell’ansia. La Tilia tomentosa associata poi al Ribes nigrum ed al Ficus carica è utile nello svezzamento da cimetidina e Ranitidina. Utile se associato al ficus c. nelle disfagie esofagee e nelle gastralgie, perfino nelle spasmofilie. Il RIBES NIGRUM (gemme) è uno stimolante surrenalico ed antinfiammatorio sistemico. Protettivo delle mucose e stimolante immunitario. Utile nelle gastriti, coliti, disfagie, epatiti, pancreatiti. Le gemme di tale pianta sono degli efficaci antinfiammatori ed antiallergici. La medicina, cosiddetta gemmoterapica, sfrutterebbe l’effetto cortisone-simile dei principi attivi – probabilmente di natura steroidea – contenuti in rilevante quantità nei tessuti di crescita della pianta. Questa è la ragione per cui sono usate le gemme ed i germogli e subito trasformati allo stato fresco per evitare degradazioni enzimatiche. Da quanto descritto si potrebbe dedurre che una si fatta miscellanea potrebbe essere utile come coadiuvante nel trattamento delle gastriti, ulcera gastrica e duodenale, nausea mattutina, distonia neurovegetativa, disfagie esofagee, ernie diaframmatiche, spasmofilia, sciatica.

Thè vergine per la cellulite
Il Tè vergine (Camellia thea) è un arbusto originario dell’Africa orientale; il suo bocciolo e le prime due foglie dei rami (le più ricche di principi attivi) sono usate per preparare una bevanda molto simile al tè e ricca di sostanze nervine: la teina, la
teobromina e la teofillina, tali sostanze sono utili nelle diete dimagranti per la diminuzione dell’appetito.

CAMELLIA THEA
Il tè verde è un potente antiossidante che contiene la teina che ha proprietà diuretiche, stimolanti, vitamine del gruppo B, elementi minerali, basi puriniche, carotenoidi, dimeri flavanici (proantocianidoli).
Nome comune: Tè verde, tè vergine

Famiglia: Theaceae

Componenti:

2% di un alcaloide
la caffeina (chiamata anche teina)
piccole quantità di teofillina
tannino
flavonoidi
resine
oli essenziali
sali minerali
Il tè verde aiuta anche a bruciare le calorie in eccesso e storicamente è stato usato per correggere malattie quali allergie, arteriosclerosi, asma, colera, raffreddore, congestioni, tosse, depressione, diarrea, infezioni digestive, dissenteria, fatica, mal di testa, epatiti, e tifo.

Il té verde può eliminare i batteri del cavo orale che causano carie e alito cattivo: i giapponesi lo bevono per evitare l’alito cattivo.

Gli effetti deodoranti delle sue foglie sono conosciuti da secoli, difatti sono state tradizionalmente usate come deodorante.

Curiosità

Alla base della coltivazione del tè ci sono due piante: la Camillia sinensis e la Camillia assamica. Gli arbusti del tè appartengono alla stessa specie della camelia. In letteratura si trova anche una definizione più antica che è: Thea sinensis o Thea assamica.
Il primo a descrivere la pianta del tè fu il botanico svedese Carl von Linne (Linneo) nel 1753 che la chiamò Thea Sinensis, cioè Tè Cinese.
Tè verde,Camellia sinensis,Thea sinensis …

Il maggior interesse tra i vari composti che costituiscono i principi attivi della pianta è da attribuirsi alla alta concentrazione dei tannini. I tannini hanno la proprietà di far precipitare le proteine ingerite. Ne risulta pertanto ridotto il tasso di digestione e l’assorbimento calorico. L’effetto quindi è utile nelle diete dimagranti nell’alterazione del metabolismo proteico
(iperazotemia).

Il tè è usato come coadiuvante per le diete dimagranti e la obesità, l’iperazotemia; la cellulite.

CANCRO COSA SAPERE

La sofferenza di qualcuno é la sofferenza di tutti, la gioia di uno é la gioia di tutti.

dal Codice Etico del Nativi Americani

IL DIRITTO DI POTER SCEGLIERE
QUELLO CHE E’ MIGLIORE PER NOI

Questo Blog è nato per tutti coloro che rivendicano il sacrosanto diritto di poter scegliere le terapie naturali per i propri problemi di salute. E’ nato per tutti coloro che sono stufi di subire sulla propria pelle le scelte imposte alla medicina ufficiale dalle multinazionali farmaceutiche.Chiedendo a gran voce il diritto “DI CURARSI IN MANIERA NATURALE” ma sopratutto di avere CHIAREZZA sulle cure efettive .Di seguito troverete alcuni spunti interessanti a questo scopo

LE TERAPIE ALTERNATIVE PIU’ CONOSCIUTE

VITAMINA B17
CURE NATURALI
GRATIS UN LIBRO SULL’ARGOMENTO DEL DOTTOR NACCI
TERAPIA DEL DOTTORE SIMONCINI
HO VINTO IL CANCRO


APPARECCHI FAI DA TE
Cos’è l’Argento colloidale

Che cos’è l’Argento colloidale?

I colloidi sono le più piccole particelle nelle quali può essere scissa la materia senza che perda le sue proprietà individuali.
E la scissione in particelle microscopiche comporta un’enorme aumento della superficie totale e quindi dell’effetto terapeutico, oltre che aumentare in modo significativo la possibilità di penetrazione nell’organismo.

Qual’è il meccanismo d’azione dell’Argento Colloidale?

L’argento colloidale agisce come un catalizzatore e blocca un’enzima di cui i batteri, i funghi ed i virus hanno bisogno per vivere. Gli agenti infettivi non hanno la possibilità di sviluppare dei meccanismi di difesa verso l’argento colloidale.
Secondo il Dr Robert O. Becker, noto scienziato dell’ Università USA di Syracuse ed autore del libro “The body electric”, se si somministra l’Argento colloidale, si uccidono tutti i microorganismi patogeni anche se antibiotico-resistenti.


Indicazioni

L’Argento colloidale è capace di distruggere circa 650 agenti infettivi. Più avanti si trovano le indicazioni specifiche.

Come si usa l’Argento Colloidale?

Un particolare vantaggio dell’argento colloidale è il suo uso universale, infatti può essere usato per qualsiasi malattia senza effetti collaterali.

Per l’applicazione topica è indicato nelle malattie cutanee come: l’acne, le verruche, le lesioni aperte come le ulcere, l’herpes, la psoriasi, le micosi, eccetera.

Per la terapia sistemica l’Argento colloidale viene usato per via orale.
Esso non comporta alcun problema poiché non ha sapore. La terapia per via orale è indicata, per esempio, nelle infezioni parassitarie e micotiche (candida), virali e batteriche, nella stanchezza cronica ed in molte altre malattie.
continua………

CURARSI CON IL MAGNESIO

IL SISTEMA DI GUARIGIONE DELLA DIETA SENZA MUCO

Chi era Arnold Ehret

Prof. Arnold Ehret
Il Prof. Arnold Ehret, Originatore e Maestro del Sistema di Guarigione della Dieta Senza Muco nacque il 27 Luglio 1866.

Era destinato fin dalla sua giovane età a svolgere la sua missione umanitaria come medico. Il fatto che soffrisse di una malattia dichiarata incurabile da eminenti medici di quel tempo e una sentenza di morte che gli fu messa davanti agli occhi, servirono solo a risvegliare lo spirito indomabile che più tardi risultò essere la caratteristica prominente di questo magnifico uomo.

La sua risolutezza nel curare se stesso ebbe così tanto successo che fu praticamente forzato dai suoi sfortunati simili sofferenti ad aiutarli a riguadagnare la salute.

Si potrebbe dire anche che era scontato che il Professor Ehret sarebbe diventato medico perché suo padre era un veterinario così di successo che i suoi vicini spesso chiedevano il suo aiuto per i loro malanni. Anche suo nonno era un medico e il destino decretò che Arnold Ehret dovesse seguire le loro orme.

La vasta conoscenza sul soggetto della salute é stata acquisita da Ehret per diretto contatto con migliaia di persone sofferenti che guarirono nella sua clinica, molti dei quali da cosiddette malattie incurabili. La sua chiarezza di espressione, la vigorosa, logica esposizione dei fatti alla sua maniera convincente e comprensibile é sufficiente per provare che la sua mente non era ostruita da qualsiasi interferenza meccanica.

Il suo lavoro fu sempre il suo ideale. Nessun pensiero di considerazioni economiche prevalse nella sua mente, perché le sue necessità erano eccezionalmente poche.

Fu un Maestro che praticava quello che predicava e il suo modo di vivere estremamente frugale non gli recava preoccupazioni economiche. Impavido nel parlare e nello scrivere e riconoscendo nella Natura il suo giudice inappellabile, Arnold Ehret si muoveva fra gli uomini distinto dalla moltitudine, eppure portando solo benevolenza e amore ai suoi simili.

Chi lo conosceva lo onorava e rispettava, chi diventava intimamente familiare lo amava.

Arnold Ehret era animalista e vegano.

Che cos’è Il Sistema di Guarigione della Dieta Senza Muco

Un sistema è una serie di procedure o metodi per compiere determinate azioni che portano ad un preciso risultato.

In questo caso il risultato voluto è la guarigione. Occorre però stabilire che cos’è la guarigione. La definizione che noi conosciamo è quella fornita dalla medicina ufficiale e cioè scomparsa dei sintomi . Una persona ha il mal di schiena, il medico gli dà una pomata da spalmare sulla parte dolorante e il dolore se ne va. Salvo per poi tornare la prossima volta, in una condizione di cronicità, alleviata temporaneamente somministrando altri farmaci sotto forma di pomate, pillole, supposte, iniezioni, ecc.

Quella non è una guarigione, per i veri ricercatori della salute, ma la soppressione dei sintomi di una causa che non è stata rimossa e che quindi prima o poi si manifesterà di nuovo con altri o identici sintomi negli stessi punti o, se non gli è permesso da sostanze chimiche introdotte, in un’altra parte del corpo. Ne puoi stare certo!

La definizione di guarigione che appartiene al contesto della Dieta Senza Muco è questa:

Il processo naturale con il quale il corpo ripara se stesso .

Il traguardo della dieta è un corpo che ripara se stesso e lo raggiunge rimuovendo gradualmente tutti gli impedimenti, i depositi di materiali fermentati, le tossine, i veleni, le sostanze chimiche estrane, il muco e tutto quanto non appartiene alla composizione naturale del corpo. I germi, batteri o virus, comunque si voglia chiamarli, non attecchiscono in un terreno fisiologico pulito, semplicemente transitano.

Cosa significa Senza Muco ? Significa una dieta che utilizza cibi che non creano muco. Il muco qui ha un valore più esteso di quello comunemente noto come secrezione fluida nasale o secrezione protettiva della membrana intestinale. Con quel termine si accomunano tutte quelle sostanze vischiose come colesterolo, catarro, flemma, ecc., molto irriverente per la precisa distinzione che la scienza ha per ognuno di questi termini, ma nella Dieta Senza Muco è irrilevante.

Infatti il muco è un soggetto trattato in modo esteso da Ehret, in quanto si lega ai cibi inadatti incistandosi nel colon e da lì inserendosi in tutti gli organi del corpo.

Con il passare degli anni, la situazione peggiora e il nostro ventre diventa come il vaso di Pandora che conteneva tutti i vizi. Il nostro vaso contiene la causa di malattie che periodicamente, e poi tutte insieme ci colpiscono. Il Sistema di Guarigione della Dieta Senza Muco, rimuove quell’indesiderabile fardello e molto di più. A quel punto il corpo inizia a guarire se stesso, come intendeva Ippocrate.

La Dieta Senza Muco è anche una dieta per chi è sano e vuole restare tale. I principi che si apprendono se applicati ci permettono di avere una vita attiva ed energica, libera dagli avvelenamenti a cui tutti purtroppo in maggior o minor misura siamo oggi soggetti.piu’info……………..

Il Metodo Kousmine Classico
La dottoressa Catherine Kousmine (1904-1992), medico di origine russa e naturalizzata svizzera, nei suoi quarant’anni di vita professionale ha elaborato ed applicato un proprio metodo per il mantenimento della salute e per la prevenzione e la cura delle malattie degenerative quali cancro, malattie neurologiche, malattie autoimmuni.

Le malattie degenerative sono malattie diverse per le loro forme e aspetti, ma simili fra loro per un rapporto diretto con una diminuzione generale e progressiva dell’immunità dell’individuo.

Secondo il metodo Kousmine i nostri errori alimentari sono la causa principale delle malattie che ci affliggono; la correzione di questi errori, il riequilibrio delle funzioni di assimilazione ed evacuazione, la volontà di modificare le proprie abitudini di vita permettono di conservare la buona salute e di ottenere dei risultati sorprendenti nella lotta contro le malattie degenerative.

La doppia attività professionale della dottoressa Kousmine, come ricercatrice in laboratorio e come medico in contatto con i malati, le ha permesso di elaborare con tenacia e rigore scientifico le linee di un metodo in cui l’alimentazione viene impiegata come terapia per ristabilire un sano equilibrio dell’organismo umano, minacciato o distrutto dagli elementi tossici ed inquinanti del mondo moderno.

Il metodo Kousmine cura, spesso con esito decisivo, un’ampia gamma di malattie, in pratica tutte quelle legate ad un funzionamento scarso o difettoso o eccessivo del sistema immunitario.

Tuttavia, oggi il semplice cambiamento dell’alimentazione non costituisce da solo un mezzo sufficiente per risolvere malattie gravi sviluppate già da tempo.

Quindi, è necessario associare alla nuova alimentazione una serie di soluzioni che ne completino l’azione: l’insieme di queste soluzioni costituiscono i quattro pilastri del metodo Kousmine, ai quali può aggiungersene un quinto dato dall’immunomodulazione, in grado di agire solo dopo alcuni mesi di preparazione.

PRIMO PILASTRO: UNA SANA ALIMENTAZIONE

Le modifiche apportate alla nostra alimentazione negli ultimi cinquant’anni sono, secondo la dott. Kousmine, concause del peggioramento generale della salute umana, che vede una costante crescita di malattie degenerative e dell’instaurarsi di gravi patologie già in giovane età.

Sono infatti gradualmente scomparsi dalla tavola alcuni alimenti indispensabili alla salvaguardia della nostra salute quali i cereali completi, gli oli spremuti a freddo e ricchi di acidi grassi insaturi. Da qui il manifestarsi di carenze croniche a livello di alcune vitamine (gruppo B ed F) e oligoelementi.

Al contrario, alcuni elementi non indispensabili per l’organismo hanno visto il proprio consumo moltiplicarsi vertiginosamente: le proteine di origine animale, lo zucchero, i grassi animali, responsabili sia di sovraccarichi che di carenze (troppe proteine e grassi causano una fuga di vitamina B12 e calcio).

SECONDO PILASTRO: L’APPORTO SUPPLEMENTARE DI VITAMINE ED OLIGOELEMENTI

E’ necessario fornire all’organismo quell’insieme di vitamine ed oligoelementi che la sola alimentazione, per quanto sana, non può garantire nella giusta quantità.

Bisogna tenere presente che un organismo la cui alimentazione è sbagliata da parecchi anni presenta notevoli carenze che richiedono l’apporto supplementare di diverse vitamine ed oligoelementi.
Inoltre, nelle malattie l’organismo ha un maggior bisogno di detti elementi per essere in grado di combatterle.
Gli integratori alimentari sono pertanto fondamentali nelle dosi e qualità da stabilirsi caso per caso secondo parere medico.

TERZO PILASTRO: L’IGIENE INTESTINALE

L’igiene intestinale è fondamentale per mantenersi in buona salute.
L’alimentazione troppo ricca di zuccheri e proteine ha alterato la normale flora intestinale favorendo lo sviluppo di una flora di putrefazione patogena che aggredisce l’organismo attraverso le tossine in essa contenute.
Tale situazione ha delle ripercussioni sullo stato generale dell’organismo e aggrava le malattie mettendo in seria difficoltà il sistema immunitario.
In tal modo, in un soggetto malato la sola correzione del regime alimentare non è più sufficiente ed è necessario ricorrere ad una pulizia profonda ed efficace mediante enteroclismi e l’Idrocolonterapia.

QUARTO PILASTRO: COMBATTERE L’ANORMALE ACIDIFICAZIONE DELL’ORGANISMOCombattere l’anormale acidificazione dell’organismo mantenendo una condizione di neutralità è indispensabile per la salute.

La trasformazione delle sostanze che assorbiamo attraverso l’alimentazione richiede l’intervento di alcuni enzimi attivati da oligoelementi e vitamine.
Se questi vengono a mancare a causa di un’alimentazione carente, la suddetta trasformazione non può avvenire correttamente e ciò provoca un eccesso di acidità.

Un eccesso di acidità nei tessuti a sua volta altera i processi vitali del nostro organismo, che per funzionare in maniera corretta ed efficiente richiede condizioni di neutralità (il pH è stabile sul valore 7; ricordiamo che il pH rappresenta l’unità di misura del grado di acidità o di alcalinità di un liquido).
L’organismo se reso più fragile da tale squilibrio presenta una maggiore sensibilità alle infezioni ed alle malattie.

La misurazione del pH urinario (per esempio acquistando in farmacia le cartine tornasole) consente di individuare l’eccesso di acidificazione, che è importante e possibile correggere assumendo cibi non acidi e, se ciò non bastasse, assumendo giornalmente una certa quantità di citrati alcalini in polvere.

QUINTO PILASTRO: LA CURA DEI VACCINI

Non è usata per ogni caso, ma viene utilizzata a giudizio del medico per riequilibrare il sistema immunitario, regolarizzandone le reazioni.
I vaccini vengono prodotti da laboratori specializzati a partire dal sangue del malato.

continua………….

Graviola E Cancro
Graviola e cancro: la ricerca e la disinformazione
Una grande compagnia farmaceutica era quasi riuscita a far passare sotto silenzio una sbalorditiva ricerca su un anti-cancro naturale
Alcuni tipi di cancro (colon, seno, prostata,ecc) sconfitti da una miracolosa pianta dell’ Amazzonia che è risultata essere 10.000 volte più potente di alcuni farmaci chemioterapici

Da oggi il futuro del trattamento del cancro e le possibilità di sopravvivenza sembrano molto più promettenti che mai. Il merito va ad una pianta che cresce in Amazzonia, nelle foreste pluviali del sud America: la GRAVIOLA (Annona muricata). Molto probabilmente fra non molto tempo potremo cambiare opinione sulle possibilità di sconfiggere il cancro. Dagli estratti di questa potente pianta potrà essere possibile:

Sconfiggere il cancro in tutta sicurezza con una terapia completamente naturale che non provoca nausea, perdita di peso e di capelli.
Proteggere il sistema immunitario ed evitare infezioni fatali.
Sentirsi più forti e sani durante tutto il corso del trattamento.
Aumentare la propria energia e migliorare l’aspettativa di vita.

Una grande e conosciuta industria farmaceutica statunitense per più di sette anni ha studiato e testato in laboratorio le proprietà della graviola. Non essendo riuscita a isolare e duplicare in una formula chimica brevettabile i due più potenti componenti della pianta e quindi non potendo trarre grandi profitti dalla vendita di un farmaco, l’azienda ha abbandonato il progetto evitando di rendere pubblico il risultato della ricerca. Siccome non si possono brevettare le sostanze naturali (giustamente, la natura appartiene a tutti, non se ne possono brevettare le meraviglie), uno studio clinico che comporta investimenti per milioni di dollari deve avere poi un suo ritorno economico dalla vendita dei prodotti; nessuna casa farmaceutica condurrà mai degli studi su sostanze che poi chiunque potrebbe coltivare o raccogliere per preparare il proprio rimedio personale.

Fortunatamente uno dei ricercatori di quella compagnia, pur condividendone gli obiettivi di profitto, non poteva accettare la decisione di nascondere al mondo questo unico killer del cancro. Fu così che ascoltando la sua coscienza e rischiando la carriera decise di contattare e informare la Raintree Nutrition, una compagnia statunitense che si dedica alla ricerca, al raccolto e alla riforestazione di piante ed erbe nell’Amazzonia. La sua presidente è riuscita a guarire da una rara forma di leucemia proprio grazie alle piante della foresta pluviale.

Durante le sue ricerche la Raintree Nutrution ha scoperto che anche il NATIONAL CANCER INSTITUTE (NCI) nel 1976 aveva già verificato che gli estratti di questa pianta erano in grado di attaccare e distruggere le cellule maligne del cancro. Questo studio era però stato archiviato come un rapporto interno e mai reso pubblico.

Nonostante queste proprietà siano state scoperte già nel 1976, non è mai stato condotto uno studio su esseri umani, quindi nessuna sperimentazione a doppio cieco e altri test per verificare il valore del trattamento tale da essere pubblicato sulle riviste mediche e quindi universalmente accettato come terapia. In ogni caso, la graviola ha dimostrato di poter distruggere le cellule del cancro in altri 20 studi di laboratorio. Il più recente, condotto dalla Catholic University of South Corea agli inizi del 2001, ha rivelato che due composti estratti dai semi della graviola hanno mostrato una “citotossicità selettiva comparabile all’Adramycin” (un farmaco comunemente usato nella chemioterapia) per le cellule del cancro al colon e al seno, lasciando contemporaneamente intatte le cellule sane, al contrario di quello che si verifica con la chemioterapia.

In un altro studio, pubblicato sul Journal of Natural Products, ha dimostrato che la graviola non è solo confrontabile con l’Adriamicina, ma la supera clamorosamente negli studi di laboratorio. Un composto della pianta ha distrutto selettivamente le cellule cancerose del colon con una potenza 10.000 (diecimila!) volte superiore a quella dell’Adriamicina.

Anche i ricercatori della Purdue University hanno riscontrato che gli estratti delle foglie di graviola hanno eliminato le cellule del cancro in almeno sei tipi di tumore e sono state particolarmente efficaci contro le cellule del cancro alla prostata e del pancreas (!). Secondo un altro studio, sempre della Purdue University, estratti di questa pianta hanno isolato e distrutto le cellule del cancro al polmone.

Quindi, le domande più ovvie saranno: perché sono stati condotti solo studi di laboratorio e non sono state diffuse notizie così incoraggianti? Per il motivo già accennato all’inizio: non essendoci la possibilità di profitti derivanti dalla vendita di un brevetto di un medicinale chimico, nessuna compagnia farmaceutica investirà enormi risorse finanziarie per uno studio appropriato. Purtroppo questa è una realtà comune a gran parte delle terapie naturali.

Incoraggiata da questi test di laboratorio, la Rain Tree Nutrition ha condotto ulteriori ricerche, anche con l’aiuto delle tribù dell’Amazzonia, per raccogliere e far riprodurre questa pianta. Oltre ad aver reso disponibile un preparato contenente la sola graviola, questa azienda ha sviluppato un prodotto chiamato N-TENSE che contiene il 50% di graviola ed il restante 50% una miscela di sei erbe con riconosciute proprietà anticancro: Bitter melon (Mormodica charantia), Esphinheira Santa (Maytenus illicifolia), Mullaca (Physalis angulata), Vassourinha (Scoparia dulcis), Mutamba (Guazuma ulmifolia), Cat’s Claw – Unghia di gatto (Uncaria tomentosa).

Mentre la gran parte delle ricerche sulla graviola sono focalizzate sulle sue capacità anticancro, la pianta è usata da secoli dalla medicina popolare del Sud America per trattare un sorprendente numero di disturbi fra i quali:
ansia, ipertensione, influenza, tigna, scorbuto, malaria, eruzioni cutanee, nevralgia, dissenteria, artriti e reumatismi, palpitazioni, nervosismo, insonnia, diarrea, febbre, nausea, foruncoli, dispepsia, spasmi muscolari, ulcera.

Non ci sono dubbi che un ammalato di cancro dovrebbe poter conoscere tutte le opzioni di trattamento disponibili. La graviola potrebbe fornire l’aiuto necessario e forse determinante per sconfiggere la malattia, oltretutto, essendone stata riscontrata l’assoluta assenza di tossicità, senza sopportare i pesanti effetti collaterali provocati dai vari trattamenti farmacologici.

Estratto da:
ISTITUTO delle SCIENZE delle SALUTE
Gennaio 2001 Vol.5, n. 7

GRAVIOLA E CANCRO


Informazioni sulla Graviola – Annona muricata

ISTITUTO delle SCIENZE delle SALUTE
Bollettino per i membri di gennaio 2001 Vol.5, n. 7

Le società farmaceutiche investono miliardi di dollari sulle sbalorditive ricerche sul naturale killer del cancro.

Il cancro del seno e del colon vinti col miracoloso albero dell’Amazzonia, che è stato trovato 10.000 volte più forte della chemioterapia.

Sin dall’inizio del 1996, l’Istituto delle Scienze sulla Salute ha indagato in tutto il mondo per trovare informazioni dalle poche persone che vi hanno avuto accesso o ne hanno sentito parlare.
E qualche volta, scopriamo trasalendo che anche nel nostro consiglio ci sono medici che agiscono illegalmente.

Due mesi fa, siamo venuti a conoscenza di uno stupefacente albero dell’Amazzonia che combatte il cancro,tramite la rete dell’HSI che ci ha letteralmente scioccato.

Oggi, il futuro del trattamento del cancro e le possibilità di sopravvivenza è più che una promessa.
C’è un albero guaritore che cresce nel profondo della foresta pluviale dell’Amazzonia nel Sud America, che potrebbe letteralmente cambiare te, il tuo medico, e la possibilità che rimane al mondo di credere alla cura del cancro. Dagli estratti di questa potente pianta, ora può essere possibile:
vincere il cancro sicuramente e definitivamente con una terapia tutta naturale che non causa nausea, perdita di peso, e perdita di capelli,
proteggere il tuo sistema immunitario ed eludere le infezioni mortali,
trovare forza e vitalità nel corso del trattamento,
rinforzare la tua energia e migliorare il vostro modo di vedere la vita.
Da una serie di comunicazioni confidenziali coinvolgenti un ricercatore di una delle più grandi società farmaceutiche americane, questo antico albero dalle proprietà anticancerogene è venuto recentemente alla luce. Malgrado non sia stato ancora testato sull’uomo, l’albero è stato studiato
in più di 20 laboratori di analisi sin dal 1970, ed hanno dimostrato che:
effettivamente individua ed uccide le cellule maligne in 12 differenti tipi di cancro, incluso quello del colon, del seno, della prostata, dei polmoni e del pancreas
è 10.000 volte più potente nell’uccidere le cellule del cancro del colon dell’Adriamicyn, comunemente usato come farmaco nella chemioterapia
selettivamente abbatte ed uccide le cellule cancerogene senza danneggiare le cellule sane, cosa che fa la chemioterapia.
Perché allora non vengono esaltati i benefici di questo trattamento nelle pubblicazioni sulla salute?
Perché non è stato fatto nulla dalla comunità della medicina naturale? E, anche se fosse solo la metà della promessa o come sembra essere, perché tutti gli oncologhi presso i maggiori ospedali non insistono a farlo usare a tutti i pazienti? Specialmente quando si considera che sono state fatte sin dagli inizi del 1990, ricerche indipendenti su larga scala, incluse le ricerche di una delle primarie società farmaceutiche e dell’Istituto Nazionale del Cancro, sull’albero i cui estratti farmaceutici attaccano e distruggono le celle cancerogene con letale precisione.

Graviola è 10.000 volte più potente nell’uccidere le cellule del cancro del colon dell’Adriamicyn, comunemente usata come farmaco nella chemioterapia.

La risposta a queste difficili domande si può soltanto dare narrando una storia sconvolgente, da noi scoperta recentemente. Più che altro abbiamo riportato quest’ anno come, la storia di questo trattamento contro il cancro, rinforzi la necessità di gruppi come l’HSI e illustra come facilmente le nostre scelte per trattamenti medici sono controllate dal denaro e dal potere.

Le notizie su questo sorprendente albero sono state vicine ad essere perse per sempre.
Una fonte confidenziale, sulla cui provenienza siamo stati confortati da una conferma indipendente, ha rivelato che miliardi di dollari di una società degli USA, sono stati investiti da circa sette anni per cercare di sintetizzare due dei più potenti farmaci anticancerogeni.
Nel tardo 1990, mettendola sottochiave, questo benconosciuto gigante farmaceutico comincia la ricerca sulla cura del cancro, salvaguardando le sue opportunità di brevettarla e, quindi, di trarne profitto. La ricerca mise in evidenza un leggendario albero guaritore chiamato Graviola.
Parti di questo albero, compresa la corteccia, le foglie, le radici, i frutti, i semi dei frutti, sono state usate per secoli dagli uomini della medicina e dagli Indiani nativi del Sud America per curare le malattie del cuore, l’asma, i problemi esistenziali, e le artriti. Basandosi sulla testimonianza di un piccolo documento scientifico, la società riversò denaro e risorse per provare le proprietà anticancerogene della Graviola rimanendo scioccati dai risultati.
Graviola era un dinamico killer contro il cancro. Ma questa era la storia della Graviola che si avvicinava alla fine.
La società farmaceutica aveva un grande problema. Avevano speso tempo e denaro per anni cercando di creare manufatti che duplicassero due dei più potenti farmaci dell’albero.
Ma avevano preso una cantonata. Non potevano copiare l’originale. E non potevano vendere gli estratti dell’albero guadagnandoci, poiché le leggi federali stabiliscono che le sostanze naturali non possono essere brevettate. Questo sta a significare che la società non ha potuto proteggere i propri interessi sul progetto dove ha speso milioni di dollari e circa sette anni di ricerche.
Come un sogno i grandi profitti svanirono e le prove sulla Graviola subirono una brusca frenata.
Dopo sette frustati anni e senza la speranza di lucrative vendite, la società abbandonò il progetto e rifiutò di pubblicare le sue scoperte in un giornale indipendente. Ma un responsabile delle ricerche lottò contro questa decisione. Mentre comprende la perdita di profitti da parte della società, non può accettare la decisione di nascondere al mondo questo unico killer del cancro.
Seguendo la propria coscienza, e rischiando la propria carriera, contattò la Raintree Nutrition, una società dedita alla raccolta delle piante dell’Amazzonia.
Come risultato, Raintree entrò nell’ingranaggio e cominciò la ricerca dei relativi studi pubblicati sulla Graviola. Si scoprì che numerosi altri gruppi negli USA (insieme a quelli di altre società farmaceutiche) avevano fatto esperimenti in vitro sulla Graviola. “I risultati confortavano le scoperte segrete delle società farmaceutiche; La Graviola fu presentata” come il killer delle cellule cancerogene.
Incoraggiati da questi precoci test di laboratorio, Raintree assunse tribù indiane indigene del Brasile col compito di coltivare e salvaguardare l’albero. Spesero un anno in ricerche e nello sviluppo cominciando ad offrire la Graviola negli USA.
L’Istituto delle Scienze della Salute si trovò per caso, attraverso la Graziola e la Reintree Nutrition, mesi più tardi a fare ricerche su Chanca Piedra, una terapia naturale dell’Amazzonia per i calcoli renali, questa era simile al nostro risultato del settembre 2000.
Nel corso del nostro lavoro, Reintree ci ha evidenziato la Graviola, non ritenendo necessario mettere al corrente il nostro gruppo di esperti di quanto fosse intricata la possibilità di questa potenziale cura del cancro.

La Graviola rintraccia e distrugge il cancro della prostata, dei polmoni, del seno, del colon e del pancreas…..lasciando vivere le cellule sane.

Sin da novembre, abbiamo esaminato da vicino tutte le ricerche fatte fino ad oggi sulla Graviola.
E’ pubblicato in una delle prime menzione scientifiche fatte negli Usa dall’Istituto Nazionale del Cancro (NCI). Nel 1976, l’NCI incluse la Graviola in un programma di analisi della pianta che mostra come le sue foglie ed i suoi rami attaccano e distruggone effetivamente le cellule maligne.
Ma i risultati facevano parte di un rapporto interno dell’NCI e furono, per molte ragioni, mai rilasciati al pubblico.
Sin dal 1976, si sono ottenuti promettenti risultati sulla lotta al cancro della Graviola.
Comunque, gli estratti dell’albero sono stati testati su pazienti affetti di cancro. Nessuna controprova clinica ai test esiste, e le usuali prove cliniche sono sul tavolo dei principali medici e giornalisti che sono soliti giudicare il valore dei trattamenti. Non di meno, le nostre ricerche hanno scoperto che la Graviola è stata presentata come killer delle cellule nei test in vitro di 20 piccoli laboratori.
Più recenti studi, condotti dall’Università Cattolica del Sud Corea, i primi giorni di quest’anno, rivelano che due farmaci estratti dai semi della Graviola mostrano selezionata citotossicità paragonabile alla Adriamicyn contro le cellule cancerogene del colon e dei polmoni. I farmaci bersagliano ed uccidono le cellule maligne dei polmoni e del colon in un test in vitro, paragonabile al farmaco Adriamicyn, comunemente usato in chemioterapia.
Un altro studio, pubblicato sul Giornale dei Prodotti Naturali, mostra che la Graviola non è “paragonabile alla Adriamicyn”, ma drammaticamente come performance dello stesso nei test di laboratorio.

[adsense]

I risultati mostrano che un farmaco trovato nella Graviola uccide selettivamente le cellule cancerogene, salvaguardando le cellule sane. La chemioterapia indiscriminatamente colpisce e distrugge tutte le cellule che attivamente si riproducono, sia le cancerogene che quelle sane.

Altra promettente ed ancora in corso ricerca della Purdue University è supportata da una sovvenzione dell’NCI. Le ricerche della Purdue hanno provato che le foglie della Graviola uccidono le cellule cancerogene tra sei tipi di cellule umane e sono particolarmente efficaci contro le cellule cancerogene della prostata e del pancreas.
In uno studio separato, le ricerche della Purdue mostrano che gli estratti delle foglie della Graviola sono in particolare efficaci nell’isolare e uccidere le cellule cancerogene dei polmoni.
Forse il più grande e significativo risultato sullo studio dell’Università Cattolica della Corea del Sud, tra quelli che abbiamo trovato, è quello dove la Graviola è presentata come killer delle cellule malate e protettore delle cellule sane. Per esempio la chemioterapia distrugge indiscriminatamente tutte le cellule in riproduzione – anche i normali capelli e le cellule dello stomaco.
Questo è ciò che causa così spesso effetti devastanti come la perdita di capelli e la comparsa di gravi nausee.
A questo riguardo, la Graviola appare come una promettente alternativa o come integratore dei principali trattamenti.

I resoconti sui pazienti indicano la Graviola come un aiuto a debellare i tumori.

Dal punto di vista medico, la Graviola ha ancora molta strada da fare.
Le sue proprietà sono state sperimentate solo in vitro. Ed è questa la causa per cui non è universalmente conosciuta ed accettata. La poco felice verità è che, senza un enorme reddito di un sintetico, brevettato medicinale, è improbabile che una società farmaceutica voglia investire migliaia (spesso milioni) di dollari solo per prendere il doppiamente oscuro, placebo, controllo degli studi sugli umani.
Questa è la sottintesa sfida da accettare per realizzare la più grande terapia nutrizionale.
Fortunatamente la Graviola è una sostanza naturale, così non dobbiamo sottostare alle decisioni delle società farmaceutiche.
Soltanto un relativo gruppo di medici e di pazienti negli USA sta attualmente usando la Graviola per combattere il cancro.
Abbiamo un solo caso storico che ha interessato un dirigente di una società altamente specializzata nel Texas. Una TAC ed una biopsia confermavano che questo dirigente (Daryl) aveva più di 20 tumori nella prostata. Gli fu raccomandato di operarsi, ma Daryl, sotto cura con un comune trattamento convezionale, non poteva andare incontro ad un costo così elevato.
Non voleva soffrire per impotenza ed incontinenza per tutto il resto della sua vita, triste causa dell’operazione. Decise invece di fare una meno invasiva terapia ormonale (per restringere le dimensioni della sua prostata) ed iniziò una rigorosa cura sostituitiva a base di Graviola.
Due mesi dopo, il livello di PSA di Daryl precipitò da 4.1 a 0.00.
Una TAC e diversi altri test a base di raggi gamma, confermarono più tardi che tutte le cellule tumorali della sua prostata erano sparite.

Sette anni di silenzio sono stati rotti.

Abbiamo continuato a lavorare con altri ricercatori che tuttora lavorano sulla Graviola. E’ così che molte scientifiche ed aneddotiche esperienze sono venute alla luce, come la suddetta.
Quindi, dopo sette anni di silenziose e segrete ricerche, riteniamo di non sentirci responsabili se solo ora vi portiamo a conoscenza di tutto ciò.
Cresciuta e raccolta dalle popolazioni indigene del Brasile, la Graviola è disponibile in quantità limitata negli USA. Ma ora, anche voi potrete essere fra i pochi eletti al mondo a beneficiare della Graviola.
Vi consigliamo, come sempre, a consultarvi con il vostro medico prima di iniziare qualsiasi nuova terapia, specialmente quando si tratta di cancro.
La Graviola è una sostanza completamente naturale senza effetti collaterali a parte una possibile lieve scombussolamento gastrointestinale se preso a stomaco pieno ad alti dosaggi (superiore a 5 gr)

——————————————————————
1. Unpublished data, National Cancer Institute. Anon: Nat Cancer 1st Central Files–(1976)
from Napralert Files, University of Illinois, 1995
2. Bioorg Med Chem 8(1):285-90, 2000
3. J Nat Prod 59(2):100-108, 1996
4. Phytochemistry 49(2):565-71, 1998
5. J. Nat Prod 58(6):902-908, 1995
——————————————————————
La Graviola combatte molto più che il cancro…….

Per quanto la ricerca sulla Graviola sia focalizzata sui suoi effetti di combattente del cancro, la pianta è stata usata da secoli dagli uomini della medicina del Sud America per curare uno strabiliante numero di indisposizioni, inclusi:
ipertensione – tricofizia (una malattia della pelle)
influenza, scorbuto, congestioni, malaria, nevralgia,
dissenteria, artrite, palpitazioni, reumatismi, irritabilità,
pressione alta, insonnia, diarrea, febbre, nausea,
vampate, dispepsia, spasmi muscolari, ulcera…….

Malgrado la raccolta di testimonianze sulle prove in vitro ed aneddotici risultati su questo dinamico combattente del cancro, la Graviola rimane sempre una terapia clandestina!

La Graviola è già stata testata sia sugli uomini chè sugli animali.
Ma la Graviola è un prodotto naturale, e come tale non può essere brevettato.
Senza la speranza di esclusività di vendita altamente proficua, la Graviola non potrà mai attirare l’interesse di nessuna delle maggiori società farmaceutiche o di ricerca di laboratorio.
Così non potremo mai leggere uno di quei studi clinici così blindati sull’albero che è stato ritenuto un aiuto alla lotta contro il cancro. Non ci sono dubbi su questo, i più recenti test di laboratorio ed aneddotici risultati sulla Graviola sono molto eccitanti. E se vi è stato diagnosticato un cancro, voi ed il vostro medico dovrete analizzare tutte le possibilità di cura.
Cercando fra tutte le possibilità di abbattimento del cancro, la Graviola vi potrà certamente già aiutare.

Questo articolo è apparso sulla pubblicazione mensile
dell’Istituto delle Scienze della Salute.
© Copyrighted, 2001 by
Institute for Health Sciences L.L.C.,
819 N. Charles Street
Baltimore, MD 21201.
Published monthly for $74.00 per year.
(410) 223-2690

curarsi in maniera naturale


LA CHELIDONIA

del Dr. Ernesto Riva

Dove si trova

Cresce nei luoghi incolti o tra le boscaglie ed è una delle prime piante a fiorire in primavera con caratteristici fiori di colore giallo intenso, raccolti in ombrelle terminali, e formati da quattro petali e due sepali precocemente caduchi. La pianta è erbacea con un fusto eretto e ramoso alto fino a 80 cm. portante grandi foglie segmentate e pennatosette. Spezzando i fragili steli di quest’erba fuoriesce un lattice di colore giallo intenso ricco di principi attivi medicamentosi.

Proprietà medicinali e curative

L’inizio della fioritura della chelidonia coincide con il ritorno delle rondini e per questa ragione, forse, si pensò di attribuirle il nome di origine greca che significa appunto “rondine” (chelidòn). In antichità si credeva infatti che la rondine si servisse del lattice di questa pianta per rafforzare la vista ai nidiacei poiché, secondo una convinzione tramandata da Plinio e attribuita ad Aristotele, si pensava che i piccoli delle rondini nascessero ciechi e che, per risanare la loro vista, le madri deponessero nei loro occhi una goccia di succo di chelidonia.

Il lattice di questa pianta non mancò di incuriosire i seguaci della teoria della “signatura”, dottrina per la quale si pensava che la natura mostrasse sempre dei particolari “segni” utili alla salute dell’uomo, i quali sostenevano che il lattice giallo di chelidonia richiamava quello dei succhi biliari e doveva quindi servire ad aprire le occlusioni del fegato. Le rivelazioni più clamorose riguardo all’uso di questa pianta furono però formulate in un celebre testamentum lasciato nel XIV secolo da un monaco francescano di nome Raimondo Lullo, il quale sosteneva di aver scoperto il “magistero di resuscitare i morti”: « … l’ammalato si leverà in brevissimo tempo e confortandolo di tanto in tanto con la quintessenza di chelidonia (estratto alcoolico) si sanerà perfettamente se non haverà determinato iddio al tutto che colui mora. … della quintessenza danne una dramma e se tu, o medico, opererai secondo la mia dottrina, tu farai opere mirabili sopra la terra… ».

Al di là delle fantasie mistiche inventate dal monaco Raimondo Lullo è da dire però che l’erba chelidonia ha sempre avuto un ruolo preminente nei rituali di carattere taumaturgico; basti pensare che passò alla storia con il nome di “latte della strega” proprio perché il suo lattice veniva e viene tutt’oggi utilizzato per togliere le verruche. La cosa incuriosì taluni autori che, dopo aver osservato un rallentamento della crescita dei carcinomi sperimentali dei topi trattati con chelidonia, individuarono nella pianta un alcaloide (chelleretrina) caratterizzato da una certa attività antiblastica e spiccata azione antifungina: fu ovvio perciò raccomandare il lattice di chelidonia nel trattamento di certe forme neoplastiche cutanee benigne quali appunto le verruche.

L’affermazione “signaturistica” che il succo di celidonia giovasse alle occlusioni del fegato incuriosì ancora di più la scienza farmaceutica che scoprì nella pianta un altro alcaloide, di nome chelidonina , capace di agire sul tono dei muscoli lisci; a ciò si è arrivati grazie all’analogia esistente fra la chelidonina (un composto papaverinico benzil-isochinolinico ) e gli alcaloidi del papavero e ha fatto pensare ad un parallelismo d’azione fra le due sostanze, vale a dire che fossero dei farmaci farmacologicamente attivi come spasmolitici indicati nel trattamento delle colecistopatie e delle calcolosi biliari.

Studi effettuati sugli stessi principi attivi hanno poi rilevato l’esistenza di un’attività eccitante sui centri midollari, con contrazioni stricnino-simili, che a dosi elevate può portare a una completa paralisi de muscoli respiratori e vasomotori. Se ne deduce che la chelidonia può risultare anche un veleno per cui è una pianta da usare con estrema cautela.

Come utilizzarla

GOCCE COLECISTOCINETICHE DI CHELIDONIA COMPOSTA
chelidonia tintura madre da pianta fresca g 10
estratto di carciofo g 10
estratto di boldo g 10
estratto di arancio dolce g 10
40 gocce prima dei pasti come coadiuvante nella terapia delle colecistopatie e delle calcolosi biliari.

LOZIONE ANTIVERRUCHE DI CHELIDONIA COMPOSTA:
chelidonia tintura madre da pianta fresca g 25
resina di trementina g 15
acido salicilico g 5
acido lattico g 5
Per toccature.

Link

I mirtilli, ma in generale i frutti di bosco, riducono abbastanza velocemente la massa dei tumori, come dimostrato recentemente da una ricerca australiana.

Nei test effettuati, si è visto che i mirtilli hanno diminuito la massa del tumore di circa un quarto in due settimane e ora i trials prevedono di verificare come il bere un bicchiere o due al giorno di succo o mangiare direttamente la frutta (non disponibile tutto l’anno) possa trattare o prevenire lo sviluppo dei tumori.

Il dottor Jas Singh, che ha guidato il team di ricerca della Sydney University, ha intrapreso dei test per verificare l’efficacia nella soppressione dello sviluppo delle cellule tumorali in vitro e in topi da laboratorio con il cancro alla prostata indotto. Dopo solo due settimane di acqua e sciroppo di mirtillo puro i tumori si sono ristretti (diminuzione volumetrica) di circa il 25%.

Il mirtillo sembra essere sempre più un rimedio naturale efficace e utile sia agli occhi che in oncologia. E poi cosa c’è di meglio che mangiare una macedonia a base di frutti di bosco?

Estratto di broccoli contro il tumore

Per essere belli dentro e sani fuori d’ora in avanti bisognerà mangiare e nello stesso tempo spalmare sulla pelle i broccoli.

Secondo uno studio da poco pubblicato dal professor Paul Talalay e dal suo collega Jed Fahey, applicazioni locali dell’estratto di broccolo riducono il rischio di sviluppare il cancro della pelle associato all’infiammazione indotta dalla lunga esposizione ai raggi UV.

In questo senso l’estratto di broccoli -che non è un filtro solare- non previene le scottature, ma una volta assorbito dalla pelle va ad agire stimolando certi enzimi protettivi che aiutano le cellule a difendersi dai danni causati dai raggi UV.

Il principio attivo, individuato dall’équipe già 15 anni fa, si chiama sulforaphane ed è in grado di indurre l’apoptosi delle cellule specificatamente cancerogene e pertanto potrebbe essere impiegato con successo anche nella cura di altre forme tumorali

Il calore può sconfiggere le cellule tumorali

Nel 1947, un biochimico italiano, Pavese, aveva dimostrato che le cellule tumorali coltivate in laboratorio sopravvivono meno delle cellule normali quando si aumenta la loro temperatura. Esattamente tra i 42-43°C, abbiamo il picco del numero di cellule tumorali morte. Quindi, per terapia ipertermica o ipertermia si intende il riscaldamento controllato di tessuti biologici a temperature superiori a quella fisiologica, al fine di produrre un effetto citotossico diretto e di inibire la proliferazione di cellule tumorali, agendo nella sintesi del DNA e quindi attiva particolarmente in fase di mitosi.

Le tecniche ovviamente sono molte e diverse tra loro, dipende dal tipo di tumore perché non tutte agiscono e funzionano nello stesso modo.

Tra queste la più diffusa è quella che utilizza campi elettromagnetici. Attualmente si usa la frequenza di 13,56 MHz, che permette di ottenere un riscaldamento in profondità dei tessuti trattati in modo non invasivo e perché gli effetti collaterali sono praticamente vicini allo zero, per quanto ci sia un margine di rischio come in tutte le cose.

Per avere informazioni esiste l’Associazione Europea di Ipertermia (Assie) da contattare.

informati sui rimedi naturali

La menopausa non è una malattia, tuttavia può comportare tali disagi da risultare un’età molto difficile nella vita di una donna.
Questo periodo si carica inoltre di significati psicologici, culturali e sociali che complicano le sue oggettive problematiche.
Molte, però, sono le risorse che permettono alle donne di vivere la menopausa con serenità. Una delle principali è un’alimentazione mirata che combatta i disagi e i rischi dell’età: le vampate di calore, i disturbi cardiovascolari, l’osteoporosi, l’aumento di peso.
Questo libro indica gli alimenti più efficaci e le diete migliori.

Lo trovi in:

Alimentazione e salute
Menopausa
Salute della donna

Bere tè aiuta contro l’osteoporosi

Dei ricercatori australiano hanno pubblicato un articolo sull’American Journal of Clinical Nutrition nel quale si evince che bere tè regolarmente aiuta a ridurre il rischio del riassorbimento osseo dovuto all’età.

L’attività di ricerca è consistita nell’analizzare donne tra i 70 e gli 80 anni di età per un periodo di 5 anni per valutare l’efficacia degli integratori di calcio e gli effetti dell’osteoporosi.
Il risultato è stato che le donne assidue bevitrice di tè verde e nero (gli altri tipi di tè sembrano non avere i medesimi effetti) mostrano una maggiore densità ossea e una migliore organizzazione dei minerali rispetto alle non bevitrici.

Tuttavia i ricercatori non possono determinare quante tazze di tè occorre bere al giorno per rinforzare le ossa.

Nell’immagine sopra, si nota a sinistra un osso sano e a destra un osso degenerato affetto da osteoporosi: la parte trabecolare appare diminuita e più fragile.
piu’ info

ESSIAC ED IL CANCRO CURA


• Home

La storia di Essiac

L’autobiografia completa di Rene Caisse,
i dettagli delle proprietà e gli studi su
Essiac sono contenuti nel libro:
“ESSIAC”
a cura del dr. Stefano Scoglio,
pubblicato da Macroedizioni.

mail to: info@essiac.it
Nel 1922, una paziente dell’infermiera Rene Caisse le raccontò di un infuso indiano con il quale aveva curato un tumore al seno, molti anni prima. Quando la zia di Rene guarì di un tumore non operabile dopo aver bevuto questo infuso, i medici cominciarono ad affidarle i loro casi disperati. Dopo molte sperimentazioni e con l’aiuto di un medico, Rene migliorò la formula in modo che l’infuso potesse essere assunto senza effetti collaterali.
Lo chiamò ESSIAC, ovvero il suo nome al contrario.
Per otto anni, l’infermiera Caisse gestì una clinica privata per malati di tumore a Bracebridge, Ontario (Canada), senza voler mai essere pagata. Si sentì più che gratificata dal fatto che sua madre fosse guarita di un tumore bevendo ESSIAC. Medici scettici visitarono la sua clinica e ripartirono convinti dell’efficacia del trattamento.
Secondo una teoria medica comunemente accettata, le sostanze e le procedure usate per combattere i tumori, devono, per costituire un valido trattamento, distruggere le cellule cancerogene. Purtroppo le tecniche “comprovate” fanno tutte paura quasi quanto la malattia stessa. Tali interventi possono indebolire la resistenza dei pazienti al fattore maligno e risultano in una qualità di vita molto scarsa.
Rene Caisse era convinta che la distruzione non fosse la risposta.
Nella consapevolezza che le cellule maligne sottraggono nutrimento alle cellule sane, aveva costituito una sua teoria: ESSIAC può rendere le cellule sane più resistenti, bloccando la fonte di nutrimento delle cellule cancerose, aiutando così la regressione di queste ultime. Comunque, qualsiasi fosse il meccanismo, la crescita di cellule normali veniva restaurata. Visti i successi ottenuti nella regressione dei tumori, Rene raccomandava di prendere ESSIAC prima di un’operazione perché poteva esserci meno pericolo di metastasi o di ricadute e una maggiore possibilità che l’operazione fosse terminata con successo. In alcuni casi ESSIAC aiutava i pazienti fino al punto che l’operazione non era più necessaria.
Altri fattori nella formula alle erbe aiutavano a purificare il sangue e a normalizzare gli enzimi. Siccome ESSIAC attivava le difese naturali dell’organismo, non creava nessuna dipendenza del paziente al prodotto. Anche se tutti non venivano aiutati, il prodotto leniva il dolore e migliorava la qualità di vita di tanti pazienti, alcuni dei quali vivevano per altre decine di anni. Rene Caisse non affermava mai che ESSIAC fosse una cura contro il cancro, solo che leniva la sofferenza e aumentava le probabilità di vincere la malattia. Nella formula degli indiani Ojibway, Rene aveva trovato un modo non tossico di stimolare la capacità di autoguarigione del corpo.
Non facendosi pagare, Rene non aveva soldi per le battaglie legali e dato che non era medico, fu continuamente minacciata con l’arresto perché praticava medicina senza licenza. Medici simpatizzanti ed ex pazienti presero le sue difese ma non riuscirono a cambiare la situazione. Alla fine, quando non fu più in grado di dare battaglia contro le continue minacce di arresto, multe e imprigionamento, decise di chiudere la clinica.
Rene diceva che dopo questa decisione la sua vita era diventata un inferno perché non le era concesso di aiutare l’umanità sofferente.
Molte volte rifiutò grosse somme di denaro in cambio della formula, perché temeva che sarebbe scomparsa nei laboratori per sperimentazione su animali e non sarebbe arrivata alla gente che ne aveva bisogno. Alla fine della sua vita, Rene Caisse affidò ESSIAC alla Resperin Corporation, perché questa impresa le assicurò l’impegno che aveva sempre desiderato: trattare pazienti con tumori e lavorare per ottenere il riconoscimento medico ufficiale di ESSIAC.